Under
19 - Concentramento Nazionale n.3 Cecina (LI),
14-16 aprile 2010
RISULTATI |
GINNASTICA TRIESTINA |
COR.PRO. ADRIATICA
BASKET PESCARA |
78 |
45 |
BASKET COSTA X L'UNICEF |
CUS CAGLIARI |
53 |
46 |
GINNASTICA TRIESTINA |
CUS CAGLIARI |
85 |
31 |
BASKET COSTA X L'UNICEF |
COR.PRO. ADRIATICA
BASKET PESCARA |
75 |
41 |
COR.PRO. ADRIATICA
BASKET PESCARA |
CUS CAGLIARI |
53 |
59 |
GINNASTICA TRIESTINA |
BASKET COSTA X L'UNICEF |
79 |
46 |
CLASSIFICA |
SQUADRE |
Totale |
P.ti |
G |
V |
P |
F |
S |
Diff. |
GINNASTICA TRIESTINA |
6 |
3 |
3 |
0 |
242 |
122 |
120 |
BASKET COSTA X L'UNICEF |
4 |
3 |
2 |
1 |
174 |
166 |
8 |
CUS CAGLIARI |
2 |
3 |
1 |
2 |
136 |
191 |
-55 |
COR.PRO. ADRIATICA BK PESCARA |
0 |
3 |
0 |
3 |
139 |
212 |
-73 |
La GINNASTICA TRIESTINA si qualifica
per la Finale Nazionale a 8 squadre. |
|
SOLO HIGHLIGHTS  Cecina, 14-16 aprile 2010 - Under 19 - Concentramento
Nazionale n. 3
Tre
sconfitte su altrettante partite. Parlare di delusione è
dire poco. C'è amarezza, tanta amarezza per le tre sconfitte
patite dalla Under19 a Cecina. Conosciamo bene
le nostre ragazze. Il loro valore è oggettivo e non è
di basso rango. Sapevamo della forte Triestina (che è
passata agevolmente alle finali rullando tutte le sue avversarie),
ma contavamo, in tutta onestà, di poter battere sia Costamasnaga
sia Cagliari. L'avevamo anche fatto in passato con la stessa
squadra, ai tempi della U17, ossia appena due anni e un anno
fa, in più occasioni. Ed allora, che cosa
è accaduto? Perché le nostre ragazze hanno perso,
pur contro avversarie largamente alla portata, giocando male, molto male, irriconoscibili.
Semplice. E' una anno che la nostra ex-Under17, passata di categoria
per raggiunti limiti di età, divenuta Under19, non ha
più partite da giocare in Abruzzo. Questa è la
prima grande e oggettiva verità. Prima ancora di andare
a cercare limiti e responsabilità soggettive, fantasmi
del presente e del passato di cui, ovviamente, avremo modo di
parlare noi dirigenti nelle sedi opportune, è bene e giusto
fissare questo dato. Una stagione intera, sommata a quella precedente,
trascorsa a disputare partite inutili, contro avversarie inconsistenti
e che abbiamo sempre rispettato, mettendo in campo spesso le
nostre seconde e terze linee, evitando di totalizzare punteggi
stratosferici, in un campionato, quest'anno, addirittura misto
con altri team under17, messo su per disperazione (non sappiamo
se sia stato un bene o un male). Tutto questo non può
che produrre effetti devastanti. Tecnicamente, fisicamente e
mentalmente non si può che regredire. E' come andare a
vivere in una giungla, senza contatti, per un anno intero (due,
se si considera che il precedente è stato molto simile,
a livello locale). Come volete che se ne esca fuori e si reagisca
al primo incontro nel "mondo civile", dopo tanto tempo
trascorso con chi non parla la tua lingua, anzi nemmeno parla.
Sarebbe difficile articolare persino i saluti al cospetto di
chiunque, anzi verrebbe in mente per un attimo che il proprio
mondo non è più quello, ossia quello evoluto ma
che è quello della giungla, senza una persona con cui
dialogare, ma solo alberi e animali. Vabbene che le nostre ragazze
sono Tigri, ma nessuno poteva pensare che sarebbero state condannate
a passare tanto tempo in solitudine. Ci si dimostri il contrario.
E' cosa questa inconcepibile per chi fa tanti sacrifici e se
si vogliono avere risultati per il basket pescarese, anzi abruzzese,
va trovato in tempo la soluzione, pensando già all'anno
prossimo, cercando accordi per disputare un campionato di qualificazione
magari con le Marche, piuttosto che disputare partite in campionati
dove manca l'essenza dello sport: la voglia di misurarsi e superare
un forte avversario e dove, per mancanza di materia prima, ci
si riduce ad affrontare 4, 3 se non 2 squadre, contro le 7, 8,
addirittura 12 che mediamente si affrontano tra loro nelle altre
regioni. Se siamo troppo piccoli, noi abruzzesi del basket femminile,
per stare da soli, facciamoci adottare da qualcuno più
grande per aiutarci a crecere. Poi faremo da soli. Non c'è
soluzione alternativa a breve termine, visto che le giocatrici
di basket non si trovano per strada, né si comprano al
supermercato. Se dunque ci saranno stati certamente limiti strategici
di noi dirigenti, limiti tecnici e fisici delle nostre ragazze,
è altrettatano vero che tutta Adriatica non è stata
messa nelile condizioni ideali per poter consolidare a livello
giovanile, come invece meritava, anni di lavoro duro e di successi
continui. In questo modo, purtroppo, un patrimonio tecnico e
umano faticosamente costruito, non solo non viene adeguatamente
protetto, tutelato e ulteriormente sviluppato ma, addirittura,
viene mortificato se non annichilito. Tutto questo non è
giusto, non solo per il semplice fatto che ci fa scivolare continuamente
indietro nel ranking nazionale femminile l'intera regione, ma
soprattutto perché è cosa che può smontare
qualunque gruppo di dirigenti, staff tecnico e atleti, che ha
lavorato per anni, entusiasta e coeso. |
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